“La ballata di Natale”
di Marco Pupella
Liberamente tratta dal celebre e noto Canto di Natale di C. Dickens, la fiaba descrive il personaggio di Ebenezer Scrooge, uno spilorcio ricco e avaro finanziere di Londra, che non spende nulla nemmeno per sé e per il quale il Natale è una perdita di tempo .
Talmente infastidito dalle festività, costringe il suo umile impiegato Bob Cratchit, al quale dà uno stipendio da fame, a presentarsi al lavoro anche il giorno della Vigilia di Natale. Per strada risponde male a tutti coloro che gli fanno gli auguri, incluso l’affettuoso nipote Fred, figlio della defunta sorella, che invano lo prega di pranzare con la sua famiglia: l’unica compagnia che conta per Scrooge è quella della sua cassaforte. Per questo accanito interessamento ai soldi è una persona poco amata da tutti i cittadini. La sera della vigilia di Natale, mentre sta rincasando, gli sembra di intravedere specchiato nel battiporta del portone il volto del defunto socio in affari Jacob Marley, morto sette anni prima, visione che lo turba profondamente una visione tremenda, tanto più terrificante, Intorno alla vita, una catena forgiata di lucchetti, timbri, assegni, e tutto quel materiale che, secondo l’ammissione di Marley, lo ha distolto dal fare del bene agli altri accumulando denaro tutto per sé: il rimpianto per aver vissuto chiuso nel proprio egoismo lontano dalle persone che amava e che lo amavano costituisce la sua pena eterna, una dannazione che lo costringe a vagare per il mondo. Marley gli annuncia allora la visita imminente di tre spiriti: uno che incarna i Natali passati, un altro quello presente, l’ultimo il Natale futuro.
Riteniamo che, al di là del titolo, la fiaba tratti sentimenti universali validi per tutto il corso dell’anno, anzi per l’intera vita di ciascun abitante del pianeta. Il natale, per Dickens, è un pretesto per affrontare e passare in rassegna stati d’animo, situazioni e tematiche su cui è bene interrogarsi giorno per giorno. La ballata di Natale è un vademecum di vita che prescinde anche dall’essere credente o meno, è un invito ad uno stile di vita concepito nel rispetto degli altri e della generosità e bontà, prerogative dell’essere umano, che Scrooge scoprirà in se stesso.
Durata: 1.h e 15 min.
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